Oggi ritornando a casa dal lavoro chiacchieravo con Giuggiola sulle attività che aveva svolto all'asilo. Eravamo in auto. Mi sono fermata in coda per far scendere i bimbi al rientro dalla scuola.
Auto ferma.
Una mamma abbraccia la sua bimba che scende dalla scaletta del pulmino giallo e si incamminano verso casa.
_nulla di che penserete voi_
Stavano cercando di sincronizzare il passo, fermandosi, mettendo il piede destro avanti e ripartendo. Fermandosi di nuovo e ripartendo ancora, e ancora una volta.
Osservavo.
Ecco, questa scena mi ha riportato alla mia infanzia, ai tempi delle elementari, a quando i miei genitori erano sempre assenti, nessuno mi veniva a prendere a scuola, nessuno mi ci accompagnava, mi preparavo da sola lo zaino e quei pochi compiti che svolgevo, li facevo da sola. Se capivo, bene, altrimenti l'indomani avrei ricevuto l'ennesima nota. E piangevo, sempre da sola.
Quella bambina cercava di stare al passo con la madre, o forse la madre con la figlia. Sorridevano, si abbracciavano.
E' stata una bella scena da vedere.
Rivedere la mia infanzia no.
Chissà se hanno mai pensato di sincronizzarsi con me, o di farmi sincronizzare a loro.
Sua figlia non si applica, dicevano.
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